What's the story monday glory?

03/02/09

2 febbraio 2009: dopo 3 anni, 3 mesi e 3 giorni gli Oasis tornano in concerto a Milano.
Superando colloqui di lavoro a Bollate, la neve, la pioggia, il freddo e le pozzanghere, arrivo alla dimora del Principe Edoardo Mercuzio Cerpelloni e del suo fedele amico Biagio giusto in tempo per farmi prestare delle calze asciutte. Pian piano ci raggiungono tutte: Barbara Lanzani, Alessia Rundo e Cecilia Melidoni, sotto lo sguardo invidioso del portinaio di via delle Forze Armate 28, Bande Nere, Milano, Italia, Mondo, che si chiede perché quei due studenti debbano ricevere la visita di così tante belle pulzelle.
Dopo un attimo per organizzarsi, il Principino e la Tuttuno vanno a fare la spesa per prendere il necessario a superare la giornata. Tornano con pane, salumi, formaggio, una bottiglia di Gordon e due di Schweppes. Intanto noi servitori rimasti in casa abbiamo messo l'acqua a bollire, acqua che non bolle prima di due ore, durante le quali Mercuzio corre qua e là angosciato perché volevamo mangiare questi benedetti spaghetti. Dopo pranzo arriva la Zi, affamata anche lei, che impara subito ad usare il microonde per scaldarsi gli spaghetti generosamente lasciatele da parte.
È ora della preparazione del gin tonic, operazione affidata al Principe Mercuzio, poiché solo lui è capace di miscelare le giuste dosi di gin e tonica e contemporaneamente cantare "I'm feeling supersonic, give me gin&tonic".
Ora tutto è pronto, chiudiamo gli zaini e affrontiamo di nuovo neve, pioggia, freddo, pozzanghere, la Trippa-Cadorna e la Cadorna-Famagosta.
Fuori dal Forum c'è già una fila lunga (d'altronde sono le 4 del pomeriggio...) ma per fortuna le mie conoscenza altolocate (Luca) ci permettono di scavalcare le transenne e posizionarci alquanto avanti.
Due ore e mezza di attesa passano in fretta, tra panini, gin tonic e musica. Il bello è che all'inizio ascoltiamo solo Oasis e cantiamo moderatamente, poi è il momento degli Arctic, perché di fatto gli Oasis ci hanno stufato, basta, noi vogliamo Alex Turner e cantiamo a squarciagola sotto gli sguardi assassini delle persone intorno a noi.
Finalmente decidono di farci entrare. Inizia la battaglia. Appena mi lasciano passare inizio una corsa disperata fino ad arrivare alla transenna, dove Mercuzio mi sta aspettando. Quinta fila, non male. Siamo sotto il palco, davanti a Dio e separati dai plebei dietro di noi da una fila di transenne.
Dopo esserci accampati per bene, io e Mercuzio otteniamo il Bracciale del Potere e usciamo per andare in bagno e comprare le spillette (avrei voluto una maglietta, ma non ce n'erano di valide).
Panico quando alle 8 entra la band di supporto, i Twisted Wheel. Tutta la gente si alza di colpo e inizia a correre verso le transenne, calpestando chiunque. Perdo il cellulare e l'ombrello, cellulare per fortuna trovato subito... l'ombrello si è spento sotto i piedi esagitati della folla.
Ci scoraggiamo un po' quando ci rendiamo conto che dobbiamo affrontare il concerto con lo zaino in spalla, ma l'improvviso abbassarsi delle luci e l'attacco di Fuckin in the Bushes ci riporta tutta la carica. Dove sono? Dove?? Omg eccoli! Dio, il Messia e i loro Sacerdoti! Non è una visione, sono veri, veri! Toniiiiiiight... I'm a rock'n'roll star!!! L'inizio è traumatico, tutte canzoni agitate, ma per fortuna di pogo ce n'è ben poco...
Liam è stupendo. Su Rock'n'Roll Star qualcuno gli tira una bottiglietta d'acqua e per tutta risposta lui si appoggia al microfono mettendo bene in vista il suo divino dito medio! Alla fine di ogni canzone invece si diverte come un bambino ad appoggiare il tamburello sul microfono facendo attenzione a non fare rumore...
Noel invece è sempre discreto, lascia il fratello al centro dell'attenzione, non si espone troppo nemmeno quando è lui stesso a cantare.
Delirio su tutte le canzoni poi, come al solito, pausa.
Al ritorno Liam non c'è. Noel prende la chitarra acustica, vorrà fare Falling Down?
No.
Non era Falling Down.
Era QUELLA canzone.
Quella che ci piace tanto cantare.
Lei.
Don't Look Back In Anger.
Ma non era come al solito, no.
Questa è stata la migliore versione di Don't Look Back In Anger che io abbia mai sentito, e senza dubbio il miglior pezzo del concerto.
Noel con la chitarra acustica e una voce dolcissima, Gem con la chitarra elettrica, il figlio dei fiori alle tastiere e Chris con il tamburello di Liam. Persino la gente cantava con estrema dolcezza.
E poi, la cosa che mi ha fatto innamorare di loro la prima volta: tutti cantavamo all'unisono il ritornello, dolci, innamorati della canzone, e Noel che ci lasciava fare, senza aprir bocca e guardandoci con uno sguardo colmo d'amore e orgoglio.
In quel momento non ho potuto trattenere le lacrime.
Per me il concerto finisce qui, ecco cos'ho pensato.
Di fatto Falling Down, che hanno fatto dopo, non l'ho minimamente sentita, ero ancora troppo commossa. Sapevo che poi avrebbero fatto Champagne Supernova, la mia canzone preferita, ma non m'importava, per me avevano raggiunto la perfezione, non volevo ascoltare più nulla.
Fatto sta che alla prima nota di Champagne Supernova il mio cuore ha fatto un salto e le lacrime hanno di nuovo iniziato a scendere... Poi la Tuttuno mi ha scosso, allora mi son messa a cantare come una matta.
Meravigliosa.
Poi Liam si avvicina al microfono. biascica qualcosa di -ovviamente- incomprensibile seguito da un: "I am a fuckin' walrus!"
Bellissima la canzone del tricheco (in cui mi sono divertita un mondo a fare "whooooo!"), ma sappiamo che è arrivata la fine.
Tra le urla impazzite della gente Dio, il Messia e i loro Sacerdoti abbandonano il palco, lasciandoci euforici, innamorati, increduli e ancora commossi dalla felicità che ci hanno regalato...

3 commenti:

Anonimo ha detto...

wow che papiro adesso leggo tutto *_*

dicheryl ha detto...

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[sono tanti llora uno dietro l'altro]

Anonimo ha detto...

ho visto delle foto.

GLI OASIS FANNO USO DI SCREEN PROJECTIONS.

potrei venire a un loro concerto in futuro *_*